L’evento artistico è ideato e realizzato dall’artista stesso con la collaborazione del Critico e Storico d’Arte Alessandra Corsi, dell’Associazione culturale “Andar per Arte” e con il patrocinio del Comune di Ronciglione e della Biblioteca Romolo Bellatreccia di Ronciglione.
La Mostra rimarrà aperta fino al 25 Aprile 2016 (il sabato e la domenica) dalle ore 10 - 13 e dalle 16 - 19.
INGRESSO LIBERO
“Lo senti il mare, lo senti il rumorio del mare, il continuo movimento insistente delle onde, quelle onde che ti cullano, ti trasportano, ti lasciano volare con la fantasia e la libertà nel sogno...
Non per noi, no...
Guardaci siamo qui, tra cielo e mare, tutto è azzurro, quello splendido azzurro del mare di speranza e del sereno sopra di noi, ma siamo qui soli, disperati, infreddoliti, abbiamo paura, abbiamo fame, abbiamo bisogno di un posto sicuro dove andare, dove trovare rifugio, un riparo per un nuovo inizio, una nuova esistenza. Senza la nostra vita, lontano dagli affetti, per un sogno da donare ai nostri figli, per un futuro da inventare.
Senti i lamenti, senti le grida, senti le richieste di aiuto, abbiamo bisogno del tuo sguardo, abbiamo bisogno della tua attenzione, non puoi non guardarci, lì davanti ai tuoi passi, tu sicuro nella tua casa, sicuro della tua esistenza, caldo abbraccio dei tuoi cari. Ci passi attraverso, ci scavalchi, ci schivi, scegli il meglio, non vuoi vacillare, non vuoi perdere l'equilibrio della tua vita, per quanto grigia e dura, te ne lamenti, vorresti il meglio e non ti accontenti e non ti soddisfa.
Allunga invece il tuo braccio, allunga il tuo sguardo fuori, oltre, sulla distesa immensa della nostra speranza, del nostro coraggio.
Da costa a costa, abbiamo abbandonato tutto e tutti, ricominciamo da qui, ci è rimasto solo il fiato in corpo, l'ultimo disperato grido di salvezza.”
Alessandra Corsi
Museo della Ferriera Vecchia
Via delle Cartiere – Ronciglione
Per informazioni: www.andarperarte.com – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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BIOGRAFIA RINALDO CAPALDI
Rinaldo Capaldi nasce a Ronciglione il 28/05/1954. Studia con profitto all’Istituto Statale d’Arte di Civita Castellana (VT) dove consegue il diploma di Maestro d’Arte e quello d’Arte Applicata.
I suoi primi lavori sono concentrati nel campo della ceramica e della decorazione. Dal 1973 produce, invece, allestimenti allegorici in carta pesta, polistirolo, plastica per eventi folcloristici, set cinematografici e discoteche.
Di eclettica creatività, si dedica ad una serie di interventi di promozione artistica (ne è esempio la mostra “SolidArte” del 1987 organizzata dal Comune di Ronciglione) e a realizzazioni artistiche permanenti quali una scultura in bronzo per la sezione dell’Arma dei Carabinieri di Sutri nel 1990, e “La Madonna del Lago di Vico” del 1995 (calcestruzzo e materiale plastico).
Negli anni ’90 stringe un florido rapporto di collaborazione con il quotato artista Giuseppe Madaudo (Illustratore de “l’Espresso”, “Corto Maltese” ecc…).
Le sue creazioni più significative sono però iniziate negli anni ’90 da quando, cioè, la sua vena è tutta indirizzata verso l’arte in senso stretto.
Alle prime esperienze figurative sono seguiti lavori in puro astrattismo con un continuo passaggio tra generi. Quadri e sculture non fanno differenza e risulta, sinceramente, complesso distinguere gli uni dalle altre.
Sempre in continua evoluzione è passato per “i graffi“, “i drappi“, “i vetri infranti” , “i cementi“, “le iniezioni di resina” ed ogni altra materia e procedimento che potesse essere utilizzata a fini estetici.
Nella prima edizione “Enciclopedia degli artisti contemporanei della Tuscia” viene inserito in posizione di rilievo.
Per maggiori informazioni: www.rinaldocapaldi.net
BIOGRAFIA GIUSEPPE CARRISI
Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore e documentarista, ha collaborato con Radio Vaticana e, dal 1992 al 1998, è stato inviato per il settimanale "Gente". Ha realizzato numerosi reportage da zone di guerra, come Palestina, Sierra Leone, Uganda, Burundi, Costa D’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan. Da anni è impegnato nell'attività di cooperazione internazionale in Africa e, dal 2008, è presidente della onlus "Pizzicarms", che si occupa di bambini soldato. Attualmente la onlus aiuta il Centro "Mater Misericordiae", di Bukavu (Repubblica Democratica del Congo), diretto da Colette Kitoga che nelle sue diverse sedi accoglie oltre 4000 tra ex piccoli combattenti, bambine vittime di stupro e orfani di guerra.
Nel 2006 ha pubblicato il volume "Kalami va alla guerra" (Edizione Ancora), da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale "Cuore buio", che è stato per oltre tre anni in tournée in tutt’Itala. Nel 2008 ha realizzato il documentario "Kidogò, un bambino soldato", presentato a Giffoni Film Festival; nel 2009 ha pubblicato il saggio "Tutto quello che dovresti sapere sull'africa e che nessuno ti ha mai raccontato" (Newton Compton), vincitore del Premio Fregene per la saggistica, ed ha scritto e diretto il documentario "Voci dal buio" (presentato a Giffoni Film Festival), che racconta storie parallele di una banda di giovani camorristi di Barra e di loro coetanei congolesi che vivono situazioni di violenza estrema. Il documentario, trasmesso da Rai International, ha vinto la sesta edizione del Festival Internazionale del cinema per ragazzi di Yerevan (Armenia) ed è stato finalista al Prix Italia 2011.
Nel 2010 ha pubblicato "Gioventù camorrista" ed ha scritto e diretto al docufiction "Zarema e le altre", sul tema delle "vedove nere", le ragazze cecene destinate a diventare bombe umane, nello scenario dell'annoso conflitto tra Russia e Cecenia. La docufiction (presentata a Giffoni Film Festival) ha ottenuto un riconoscimento speciale alla settima edizione del Festival di Yerevan. Nello stesso anno è stato coautore e interprete dello spettacolo teatrale "Abusi d'Africa", messo in scena dalla Fondazione Sipario Toscana - La città del Teatro, di Cascina, Pisa.
Nel 2011 ha pubblicato il saggio "La fabbrica delle prostitute - Dai villaggi della Nigeria ai marciapiedi italiani", sul fenomeno della tratta delle ragazze nigeriane portate in Italia a scopo di sfruttamento sessuale. Sullo stesso argomento ha realizzato il documentario "Le figlie di Mami Wata".